domenica 13 febbraio 2011

Felice Tagliaferri e la Chiesa dell'Arte.

Oggi vi parlerò di uno scultore, un grande scultore cieco! Sì, sì, proprio non vedente. La sua particolarità è che è davvero un grande scultore e non che non ci vede...

Felice sul Cristo Rivelato


Ho avuto occasione di conoscerlo durante una conferenza del Centro Internazionale del Libro Parlato, siamo stati due relatori che, a diverso titolo, hanno compiuto cose importanti nella loro vita (lui molto più di me) pur nell'impossibilità di leggere in modo normale, lui è cieco, io sono dislessico.
Mi ha subito stupito per la sua capacità di vedere oltre ciò che si vede e di leggere le persone con una sensibilità incredibile. Quando sono andato a trovarlo a Sala Bolognese, dove ha il laboratorio, la mostra espositiva e la sua scuola di arti plastiche, che ha chiamato La Chiesa dell'Arte, mi ha aperto gli occhi verso un nuovo modo di fruire l'arte, cioè, veramente me li ha chiusi...
Fuori dalla porta del suo laboratorio mi ha detto: "Chiudi gli occhi, e non preoccuparti: ti guido io!"
Per uno che ci vede affidarsi completamente ad un'altra persona è difficile, pensate se poi l'altra persona non ci vede proprio nulla...
Beh, ho pensato: "dopotutto il massimo che mi può capitare è di inciampare e di cadere o di picchiare la testa contro qualcosa", ma, visto che la mia testa è dura, gli ho dato retta e l'ho seguito ad occhi chiusi....
Dopo alcuni passi, mi ha preso le mani e le ha appoggiate su alcune sue sculture, e...

Nudo
Cavallo
"Caspita! Che bella sensazione! Le forme, le proporzioni, le sensazioni delle mani sul marmo, sul legno, sul bronzo... Che meraviglia! Impressionante!"

Candido Cannavò
(ha inserito Felice nel suo libro "e li chiamano disabili")

No, non ho certamente provato ciò che prova un cieco, dichiararlo sarebbe falso e ipocrita, poi, in realtà, Felice mi ha messo davvero a mio agio.
Sì, la particolarità delle opere di Felice è che sono tattili e le mani che le toccano trovano davvero l'idea dell'immagine rappresentata.
Se passate da Osteria Nuova, a Sala Bolognese, fateci un salto, naturalmente avvisatelo prima perché, in questo periodo, è veramente molto impegnato, sta portando in giro una scultura incredibile: il Cristo Rivelato. E la storia di questa scultura devo proprio raccontarla.
Un giorno non lontano Felice era a Napoli per un corso di arti plastiche da lui tenuto. In quell'occasione si recò nella Cappella Sansevero per visitare la magnifica statua di Giuseppe Sanmartino: il Cristo Velato.
Non glielo hanno concesso perché lui per vedere deve toccare, ma lui non ha due mani comuni, lui per vedere l'ora sull'orologio da polso sfiora le lancette e non le sposta, lui ha addestrato la sua sensibilità tattile in modo da poter accorgersi di tutto quasi senza toccare...
Questo episodio ha smosso la sua voglia di fare: si è fatto raccontare com'è il Cristo Velato e lo ha rifatto, un'opera di 18 quintali di marmo di Carrara: veramente splendida!
Cristo Rivelato perché è stato velato per la seconda volta.
Cristo Rivelato perché è stato rivelato ai non vedenti.
E aggiungo io: Cristo Rivelato perché è stato rivelato tattilmente ai vedenti.
Il Cristo Rivelato
Naturalmente l'opera è diversa dal Cristo Velato, ma è davvero incredibile, è splendida e si può, anzi si DEVE toccare.
La sua battaglia per abbattere le barriere architettoniche nella fruizione dell'arte e del bello è molto nobile e io la sposo in pieno.
 Valerio Toselli, Josefa Idem, Simona Atzori, Felice, Alessandro Cannavò
Io credo che la dimensione tattile per chi ci vede sia molto trascurata, dovrebbe ricevere molta più attenzione.

Nessun commento:

Posta un commento