lunedì 19 aprile 2010

Daniele Zanoni

Mi chiamo Daniele Zanoni, sono nato nel 1972 a Reggio Emilia dove vivo da allora.
Mio padre mi tirava per mostre e mercati d'arte e d'antiquariato da quando ero alto così. Lui mi ha tramandato l'amore per il bello e per l'arte.
La prima macchina fotografica mi arrivo in dono al nono compleanno, e iniziai ad usarla per scatti da fotoricordo, ma dopo un po' non mi bastava più, e iniziai a studiare i limiti tecnici del mezzo, senza in realtà sapere cosa significasse diaframma, sensibilità, tempo di scatto, stop,... mi chiedevo ad esempio: cosa usciva con poca luce? Il flash come reagiva? E muovendo la macchina fotografica durante lo scatto cosa rimaneva impresso sulla pellicola? Mio padre, che condivideva il mio sforzo, ma non sempre il risultato, mi regalò diversi libri di fotografia perché potessi studiare...
Poi ho conosciuto molti fotografi e il loro lavoro. La mia città è fertile in questo campo (Ghirri, Vaiani, Ascolini, Bolondi, Farri, Fabian,... ne ho scordati molti ma non per importanza, solo perché con i nomi sono un vero disastro...). Poi ho avuto modo di approfondire la conoscenza del mezzo tecnico all'università studiando Fisica e facendo tesi, tesine e ricerche su ottica, visione artificiale, colorimetria...

Da allora ho usato un sacco di oggetti oggetti che catturano la luce e, anche ora, mi piace sperimentare. Sono appassionato di fotografia documentale, di fotografia pubblicitaria, di ritratto, ma la mia vera passione resta la fotografia istintiva.


Adoro viaggiare e cercare di colorare gli scatti di viaggio con le emozioni che provo in quei momenti. Ma soprattutto mi piace schiacciare quel tastino che emette il "click" sulla machcina fotografica ricercando quella naturalità istintiva che permette di sentire il mezzo tecnico come immaginaria propaggine del proprio corpo...

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