martedì 25 maggio 2010

Street & Travel Photography - prima parte


Street Photography. L'arte di cogliere la vita attorno a noi nelle città e imprimere tra un colore e un grigio quel non-so-che che anima le nostre pupille.



Per quanto mi riguarda questo genere di fotografia è la natura evoluzione del bambino che ero, quello con la macchina fotografica che scattava le gite scolastiche. Ora non si tratta piu di gite scolastiche ma di viaggi veri e propri in giro per l'europa, ma lo spirito credo sia rimasto lo stesso (se le mie foto vi sembrano infantili quindi, abbiamo un perchè ).
Oggi voglio cominciare un discorso a puntate sul mio approcio alla street photography.

1° puntata --> I "Perchè?"

Partiamo da un assunto su chi vi sta parlando: io sono una persona che a livello fotografico è profondamente intuitiva ed emotiva, poco calcolatrice e per niente pianificatrice; tutto quello che leggerete al di la dell'emotivo e dell'intuitivo quindi sappiate che è frutto di uno studio lungo e sofferto, lungo mesi, nonostante si tratti di qualche concetto in croce.

Ad esempio la necessità di scattare, di documentare ciò che vedo, da dove nasce (poniamoci tutti insieme questa domanda)?

Nel mio caso è una necessità espressiva: parlo poco, mi esprimo male, scrivo nsomma.. la fotografia è un modo per portare alla luce la parte della mia sensibilità che non viene raggiunta dal linguaggio scritto o orale - il che fa di questo modo d'esprimersi una necessità pressante, la necessità di spiegare come la penso e cio che sento davvero riguardo alle persone che mi circondano, alle cose che mi succedono e rispetto a ciò che vedo.


Stati emotivi diversi poi mi stimolano fotografie diverse: la tristezza, la malinconia, l'introspezione mi portano ad astrarmi dalla realtà circostante ed a riuscire a cogliere in maniera piu espressiva scene di città, di viaggio. Per contro emozioni piu allegre e vive mi portano ad essere molto a contatto con la realtà e a volerla vivere: in questi casi mi riescono meglio i ritratti.

Perchè viaggiare allora? Perchè non raccontare semplicemente la propria città e il proprio quotidiano?

Me lo sono chiesto e credo sia perchè il quotidiano non mi offre tanti stimoli quanti me ne offre la scoperta di un posto nuovo con la sua architettura, con i suoi abitanti, con le sue usanze. Sono stimolato dal nuovo, dalla novità e dal confronto tra questa scoperta e la realtà che conosco a menadito dalle mie terre. Certo, continuo a fotografare costantemente la mia città, ma è diverso.




2° puntata --> I "Con Cosa?"

Ecco l'argomento piu amato dai fotoamatori di tutto il mondo: l'attezzatura! Siete pronti a farvi sorprendere da quel mattacchione del Chiot??
Partiamo dalla macchina fotografica per me piu importante di tutte quando scatto in viaggio e in città:



Signore e Signori, in tutto il suo splendore, la Olympus XA -classe 1979- ovvero la piu piccola telemetro mai costruita.
Ebbene si, una compatta a rullino. Ma datemi modo di spiegare i perchè.
IL Perchè, con la P maiuscola, è che non esiste un'attrezzatura perfetta in assoluto, esiste solo la scelta perfetta per le nostre esigenze al momento. E le mie esigenze sono riassumibili con: legame emotivo con l'oggetto, semplicità d'uso, possibilità di controllo manuale di esposizione e messa a fuoco, che mi stia in tasca e passi inosservata. Ah, e che costi poco (il che squalifica le pro-sumer digitali tipo G11).


Il legame emotivo è ovviamente il motivo che la fa da padrone, se è amore è amore. Non posso pensare di esprimermi attraverso un oggetto che non amo, devo considerare la macchina fotografica una parte di me altrimenti la magia non funziona.
La possibilità di regolare esposizione e messa a fuoco è una cosa importante seppur non essenziale dal mio punto di vista (ho scattato per un po di tempo con una usa e getta modificata per il riutilizzo e non è tanto diverso che scattare con una compatta consumer digitale) ma devo dire che poter sovraesporre o sottoesporre , poter scattare a f2.8 e mettere a fuoco dal mirino sono grandi cose.
Dimensioni compatte e semplicità d'uso: questi sono requisiti essenziali per me nell'ottica di passare inosservato e scattare veloce senza disturbare il soggetto (veloci e invisibili come sommergibili dice la scaletta della mia ultima conferenza. E se vi sembro poco serio, ecc.)
Per lo stesso motivo inoltre cerco di evitare un abbigliamento o delle borse che mi marchino indelebilmente come fotografo.




Questo detto cerchiamo di fare un discorso generale e abbastanza oggettivo sull'attrezzatura.


Rullino o Digitale?
Il digitale offre immediatezza nella visione dello scatto appena fatto, costi ridottissimi di gestione e alte risoluzioni nel trattare il file in maniera digitale successivamente. Il rullino offre maggiori risoluzioni se trattato in stampa chimica, minori costi di partenza per l'attrezzatura, una scelta creativa leggermente minore (non cambi rullino dopo due scatti per avere una resa del colore o una sensibilità diverse) e un'oggettiva difficolta nel gestire le pellicole nei viaggi. Il passaggio attraverso gli scanner a raggi X degli aereoporti e dei musei rovinano la pellicola non sviluppata, appannandone l'immagine finale (provato!), il che implica nel mio approcio il comprare e lo sviluppare le pellicole direttamente nella mia città di destinazione, cosa non sempre semplice.
Reflex o compatta?
Il vantaggio in termini di qualità dell'immagine, scelta creativa e semplicità di controllo delle opzioni per quanto riguarda le reflex è davanti agli occhi di tutti, ma in termini di dimensioni, peso e di quanto danno nell'occhio le compatte sono meglio.
Non c'è come vedete un'attrezzatura perfetta, c'è solo quello che va meglio a ognuno di noi.


Il mio consiglio è : provate tutto e scoprite da voi come vi trovate meglio.


[in questa pagina, dall'alto:
canon 40D, Roma. Ribaltata, bianco nero, curve.
Olympus XA, Trieste. Accentuati i rossi.
Canon 40D, Madrid. leggero ritaglio, bianco nero, curve.
Olympus XA, Parigi. raddrizzata,bianco nero, curve.
OlympusXA, Roma. as is]

(continua! nella prossima puntata "il durante" e "il dopo")

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