domenica 16 gennaio 2011

Ma quanto ce l'hai grosso?

...subito a pensare male... ...parlo del sensore! Comunque, anche se cercavate del Viagra e Google vi ha spediti qui, non scappate, magari imparerete qualcosa di nuovo per le vostre serate voyeuristiche!

…vorrei, nei limiti del possibile, fare oggi un po' di chiarezza sulle dimensioni del sensore e su quanto queste influiscano sull'obbiettivo utilizzato. Per dirla meglio, avete presente quando andate a comprare un obbiettivo ed il negoziante vi dice: "sì, è un 50 mm ma montato sulla sua diventa un 75 che come lei ben sa è perfetto per i ritratti! alla fine un 75 mm così luminoso dove lo trova a questa cifra!"...

...se avete già terminato l'acquisto, mi dispiace dirvelo ma sono tutte boiate(se invece state leggendo da cellulare: scappate!), volente o nolente vi sta prendendo in giro e ora ve ne spiego il perché.

Da quando è nata la fotografia, molti formati sono stati commercializzati ma solo uno ha resistito alle intemperie dei burrascosi mari internazionali: nato nel 1921 dai laboratori Leica e codificato da Kodak nel '34 sotto il codice 135, questo formato, il 35mm, ha resistito al punto tale da diventare standard di controllo per i costruttori di ottiche e per i loro prodotti.

Caratterizzato da 35mm di diagonale, per una base ed altezza rispettivamente di 24x36mm, è il formato che oggigiorno, nel panorama digitale chiamiamo "full-frame".

Questa standardizzazione ha dato ottimi risultati ed ha permesso lunga vita e prosperità all'universo fotografico fino alla nascita delle prime digitali, intorno alla metà degli anni novanta, per chiunque facesse due conti specifico che inzio a contare da qui la nascita del digitale ma solo perché i modelli precedenti, fatto salvo alle tecnologie militari, al massimo davano risultati alla Niepce e Daguerre e la loro prima foto dei tetti di Parigi, insomma roba che al massimo potresti definire fine-art, non certo rappresentazione della realtà, mettendo a difesa dei due che dovevano lavorare con urina di vacca ed altre cose poco igieniche...

In ogni caso da allora, la ricerca di nuovi materiali ed il costo della produzione hanno spinto alla nascita di millemila formati differenti, senza considerare gli apparecchi da due lire o poco più prodotti e firmati in Cina.

Ma cosa cambia da un punto di vista di ottica?
La superficie coperta dell'immagine che si forma su fondo della camera scura ovviamente!

Poco chiaro eh?
Ok...
Prendiamo la foto qui a fianco e facciamo finta di avere una macchina fotografica in cui l'ottica è fissa ma a cui si possa sostituire il sensore... ...figa eh... ...pensate che Nikon ci sta pensando sul serio... ...ma non divaghiamo...



Presa la nostra immagine e fissata su di un cavalletto bello stabile, questo è quello che succederebbe innestando sensori dal più grande al più piccolo nel nostro fantastico corpo multi-sensore!

Vedete come la superficie coperta riduce?
Questa è la motivazione per cui si ha un rapporto di ingrandimento ed il perché a parità di megapixel, foto prodotte con la stessa ottica daranno maggiori o minori dettagli.
Nota importante: il sensore Nikon DX è identico a quello utilizzato da Pentax, Samsung e Sony ma(pur essendo un Pentaxiano fiero) è da me così indicato per giustizia storica.

Ma quindi perché davo del "cacchione" al negoziante?
Facile, spesso i negozianti ci raccontano che un 50mm messo su di un corpo digitale diviene un 75 ma questo è decisamente inesatto: è vero, il rapporto di ingrandimento è lo stesso, ma la lunghezza ottica non dà solo ingrandimento, dà anche distorsione!
Le ottiche lunghe solitamente vengono utilizzate sui modelli non per tagliare fuori l'ambientazione di scatto ma per ridurre gli insulti che prenderemmo facendo vedere al nostro soggetto il suo naso in 16:9...
...insomma, un 50mm montato su di una digitale zoomma parecchio, ma non opera alcun cambiamento sulla deformazione dell'immagine, insomma non fa al caso vostro, a meno che non vogliate far scoppiare una rissa...

Alla fine che sensore conviene usare?
Bella domanda: escludendo le vostre possibilità economiche, conviene sempre montare sensori dalle taglie forti, ed il perché è presto detto.

Avete presente tutta quella graniglia che compare sulle vostre foto quando cala un po' la luce?
Sì, il moiré, esatto: il moiré non tende ad aumentare solo con l'innalzarsi del valore iso impostato, ma anche con la riduzione delle dimensioni del sensore.
Insomma, più è piccolo il sensore e più il giappino che l'ha montato non è riuscito ad isolarlo a modo, causa per cui si ha interferenza elettrica che registriamo come moiré e motivazione:
  • dell'esistenza ancora in commercio di dorsi grossi dal ridotto numero di megapixel;
  • dell'incredibile definizione apparente di foto da 2 mega scarsi di macchine di un decennio fa;
  • del costo allucinante dei dorsi Hasselblad.
Insomma, per dirla in breve: non è tanto come lo usi perché più ce l'hai grosso e più dettaglio ti da, quindi signori: a voi i righelli!

Buona Luce a tutti!

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