venerdì 10 settembre 2010

Street & Travel Photography : Terza e ultima parte

Parte terza: il dopo.


E anche il viaggio è andato. E' stato bello, abbiamo visto tanti posti nuovi, gente nuova, idee moderne o antiche ma sempre nuove. Abbiamo camminato, corso, scattato, mangiato bevuto e parlato. E ora siamo di nuovo a casa con un hard disk pieno di immagini.


Le foto grezze sono spesso l'ombra di ciò che potevano essere, di cio che volevamo esprimere. Sta alla nostra bravura, al nostro saper cogliere successivamente, il riportare l'idea originaria (o un'altra, perchè no) attraverso l'elaborazione dello scatto.

L'elaborazione digitale ha sempre fatto nascere dispute e situazioni spiacevoli. Si, no? Troppo, poco? Giusto, sbagliato?



Certo, fossimo tutti dei tecnici eccelsi, dei maghi della fotografia, di elaborazione ci sarebbe ben poco bisogno. Ma per quanto mi riguarda sono ben lontano dal partorire una foto perfetta direttamente sulla pellicola. L'orizzonte mi pende sempre da un lato, sbaglio la messa a fuoco, sbaglio l'inquadratura, sbaglio l'esposizione non mi decido mai sul colore o bianco e nero, ecc.

Questi sono tutti errori che do per scontati da parte mia e che cerco di bilanciare in fase di scatto (piu scatti, bracketing, appoggiare la macchina, scattare in raw) che poi in postproduzione attraverso ritocchi "piccoli" ma necessari.

La prima cosa importante è scremare. Dei 20Gb di foto Raw che abbiamo scattato ce ne saranno si e no un decimo di foto che vale la pena lavorare subito. Io opero una prima scrematura con Digital Photo Professional (il programma fornito in bundle dalla canon) in cui segno le foto da buttare palesemente ovvero scatti neri, scatti bianchi, scatti ipermossi. La seconda scrematura va invece al contrario, sulle foto rimaste (quelle presumibilmente che se possono vedè ) segno le foto migliori e le foto di seconda scelta mentre lascio senza segno le foto che non rientrano in questi due canoni (nota: il sw che uso permette di marcare le foto con "1", "2" , "3", questo è il segnare a cui faccio riferimento). Da qui passo poi a scremare le prime scelte, specie se numerose. Controllo attentamente la messa a fuoco e, nelle foto simili tra loro, vado a fare una scelta su quale tenere e quale segnare come qualità minore.

Il risultato di questa scrematura è avere un sottoinsieme non troppo esteso ma qualitativamente a posto su cui lavorare per primo, fermo restando che una foto archiviata poi possiamo trattarla in qualsiasi momento.




A quel punto comincia il lavoro su ogni immagine.

Le cose che valuto per prime di solito sono composizione e colore.
Spesso, anzi sempre, scatto piu della composizione che volevo. Questo perchè mi conosco, so che nell'istante in cui premo l'indice l'inquadratura si inclinerà leggermente da un lato e si sposterà e dovrò compensare tagliando un po di foto. In più sono diversi anni che non scatto piu direttamente in bianco e nero ma che lascio questo processo alla postproduzione, per darmi la possibilità all'ultimo di tenere la foto anche o solo a colori. Questo è solitamente il momento in cui si forma o ritorna alla mente l'idea che voglio dare alla foto, una volta fissata questa nella mente il resto dell'elaborazione va spedito. Si parte con il ritaglio e l'eventuale rotazione dell'inquadratura. Nel caso avessi deciso di tenere la foto in bianco e nero andrò a valutare secondo quale filtro fare la trasformazione in bianco e nero. Parlo di filtro ma in realtà altro non è che una desaturazione preceduta da una modifica del colore che rispecchi il filtro che idealmente vorrei. Modifico le curve, accentuando i verdi e abbassando rossi e blu per dare una gradazione di grigio piu morbida, simile al filtro verde. O viro sul rosso per un maggiore contrasto, il bello è che posso scegliere cosa valorizzare a posteriori e facendo quanti tentativi voglio.
Nel caso del colore invece vado a operare sui livelli, curve e sulla tonalità del singolo colore. Un occhio particolare alla fine va rivolto alla maschera di contrasto che ci regala nitidezza.
L'importante in questi casi è restare realistici, confezionare un immagine sobria ed equilibrata, senza eccessi pacchiani o di cattivo gusto nell'elaborazione. Ciò che questa frase rappresenta per ognuno di voi lo dovrete cercare attraverso tentativi successivi e confronto con il prossimo [fine momento zen].




Una volta prodotte le nostre immagini finale che farne? Una cosa molto in voga è pubblicarle sui social network, sui siti di fotografia, sui forum di critica fotografica. L'unico consiglio che ho da darvi a riguardo è di non pubblicare mai l'originale ma solo copie piu piccole. Alcuni scelgono watermark o cornici con nome e cognome per tutelare in qualche modo la paternità ma la cosa essenziale è che l'immagine sia piccola, deteriorata rispetto all'originale, in modo che nessuno possa scaricarla e stamparla per i propri comodi.

Un oggetto molto carino da produrre per se e per gli amici (e per i posteri) è un fotolibro, raccolta cartacea vecchio stile che è possibile asseblare da soli senza troppe difficoltà grazie ai servizi offerti da diversi siti internet. Le belle foto stampate e rilegate fanno davvero la loro porca figura, credetemi.

Ultimo passo, forse il piu importante nella postproduzione, è l'archiviazione. E' importante conservare le foto, ed è importante farlo in maniera sistematica e sicura. Conservare le pellicole all'asciutto e al riparo dalla luce, catalogandole in maniera da poter ritrovare un set di foto anche tra 10 anni. Conservare i file digitali, su cd o su hard disk, catalogati in modo comprensibile e messi in luoghi sicuri al riparo dai piu. Fare una o due copie. Ricordate che mentre una pellicola resiste un minimo alle intemperie e rischia al massimo di farvi perdere 36 scatti, un supporto digitale con dentro 5 anni di scatti è potenzialmente soggetto a catastrofi (tipo: perdere 5 anni di foto in copia unica).


Bene, sono arrivato alla fine del discorso. Questo articolo in tre parti è stato scritto sulla falsariga di una conferenza che avevo preparato per il fotoclub di Padova e che in realtà non ho mai tenuto. Spero vi sia stata utile e non vi sia andata a noia, spero inoltre di vedere le vostre foto appese da qualche parte in bella mostra :)


Vostro,
Francesco
www.chiot.it

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