mercoledì 28 luglio 2010

Clownzilla : alternativamente clown!

Passi una giornata del cacchio chiuso in ufficio, con quell'afa estiva che ti impedisce di respirare ma ti fa tossire ogni pochi secondi, dannato condizionatore esausto...
Capita così, poi, che decidi di uscire di casa in preda all'ansia della giornata, cammini per qualche via in cerca di angoli di refrigerio, giri l'angolo con la macchina appesa al collo, forse più in caccia di una birra che non di un soggetto, e poi, tutto ad un tratto, Clownzilla ed il loro spettacolo Illegal Aliens.

Esibitisi qualche sera fa all'anfiteatro romano di Arezzo, durante l'Arezzo Festival 2010, sono riusciti a colpirmi fortemente: luci, suoni, mimica, un bel palco di colori ed un modo di fare teatro decisamente unico nel suo genere.
Infinite piccole figure in perenne movimento durante il loro viaggio nello spazio, sciogliendo a piccole gocce nella mente di chi guarda paesaggi tra l'onirico e l'inquieto delle grandi metropoli, tutto ciò in un susseguirsi di movimenti e cambi scena capaci di rendere impossibile la distinzione tra Clown e Mimo...
...ma quale tra questi due?

Grazie alle risposte Adrienne Muller, una dei principali interpreti del loro ultimo spettacolo, magari ne sapremo qualcosa di più:

Cos'è esattamente Clownzilla?
È una compagnia di clown nata da un idea di Eli Simon, un professore del dipartimento di drammaturgia della Irvine, l'Università della California, ed alcuni dei suoi studenti, compresa io
Da quanto tempo esistete come compagnia teatrale?
Abbiamo realizzato il nostro primo spettacolo oramai quattro anni fa
Ma la vostra è Clownerie o Mimo?
Diciamo che ci basiamo su di uno stile di Clownerie tutto nostro, abbiamo solo tre regole principali: 1. non parlare (anche se a volte ci capita); 2. mantenere il contatto visivo con il nostro pubblico; 3. dire sempre "sì" così da mantenere un approccio positivo.
Creare clown con questa tecnica produce mutazioni immediate, tuttavia, essendo una forma d'arte interattiva, più a lungo si pratica, più il risultato sarà raffinato ed il tuo personaggio potrà crescere confacendosi meglio alle le tue capacità.
Insomma, diciamo che lo stile di clown messo a punto da Simon tende al teatro dell'improvvisazione.
È impegnativo come lavoro?
Questo primo spettacolo è stato chiamato Clownzilla: A Love Story e lo abbiamo realizzato in 8 prove veloci, continuative ed in costante evoluzione, che poi è la motivazione per cui tutti i nostri spettacoli sono quasi un "work in progress", siamo in apprendimento costante e ciò costituisce la nostra reale prestazione davanti al pubblico.
Abbiamo portato questo spettacolo al festival di Arezzo tre anni fa e già allora fu un esperienza memorabile!
Anche se il lavoro può essere fisicamente estenuante, ognuno di noi vi potrà dire che è sicuramente la cosa più divertente che abbia mai fatto, ed al tempo stesso la più coinvolgente.
Ci piace farlo e questo non lo rende difficile.
Quanto vi allenate quotidianamente?
Lo spettacolo che abbiamo messo in scena ci ha portato due mesi per la sua realizzazione, ma solo nei fine settimana.
Cosa consiglieresti a chi volesse cimentarsi in questa professione?
Vorrei raccomandare che chiunque sia interessato alla Clownerie di fare un tentativo! Sarete sorpresi quanto divertimento vi possa dare. La maggior parte di noi non avrebbe mai pensato di diventare clown, ma ora ne è innamorata!
Al termine di queste domande, oltre che consigliare a tutti gli amanti della fotografia di scena di andarli a vedere se trovassero il loro nome al botteghino, non mi rimane che ringraziare ancora Adrienne Muller, per le sue risposte, e tutti gli interpreti di Clownzilla per i bellissimi spettacoli che ci regalano.

Buona luce a tutti!

Nessun commento:

Posta un commento