giovedì 10 giugno 2010

Specchio Specchio delle mie brame...perchè in fotografia mi vedo sempre male?

Un dilemma nato dei ritatti di studio......
Non so voi, ma io ho notato una cosuccia particolare nella mia esperienza di studio. La gente non è mai pienamente soddisfatta di se stessa nelle foto, e viene presa da una reazione particolare alla vista delle proprie foto, come se il vedere se stessi in foto portasse ad una diversa consapevolezza di se.
Mi spiego:
Se esci e fotografi gente di strada, loro non si aspetteranno mai di venire bene in foto, mentre guardano una vetrina di Dior dopo aver pagato 200 euro di bolletta del gas. Nella maggior parte dei casi, non sapranno neanche mai di essere all’interno di uno scatto. E così anche per le foto ad una festa, evento o che… I soggetti in certe foto assumono un ruolo "superficiale" per se stessi, e cade (quasi) in  secondo piano, la risultanza della propria immagine. Ma chi va in studio per farSI fotografare è diverso. Paga e Pretende (…quando paga). Chiunque si faccia ritrarre da un fotografo, ha delle aspettative che vengono poi facilmente compromesse da un fattore psicologico banale. 
Potrei addentrarmi in un lungo ragionamento su quanto la tv e le riviste di alta moda hanno portato a livelli inaccettabili, il perfezionismo fisico dentro la psiche umana comune. ( E difronte ad un fotografo è scontato e dovuto...apparire come Claudia Shiffer)  Ma non è questo l'aspetto di cui voglio discutere qui. 
Parlo del "piacersi nello scatto" dell'apparire in una immagine ferma di se, della reazione psicologica difronte ad una propria foto. 
Passi 30 anni della tua vita (più o meno…. senza offesa per taluni giovanissimi) a lavarti i denti davanti ad uno specchio, vestirti davanti ad uno specchio e toglierti i ficozzi dal naso dopo la doccia…davanti ad uno specchio… E ciò ha reso inconsciamente, il tuo occhio abituato al tuo riflesso ed ai tuoi difetti comuni. Ma quel riflesso, non è lo stesso che vedi sulle fotografie… è l'esatto l’opposto.
Non importa se siete fotografi e sapete benissimo che le foto non sono la stessa cosa di una immagine allo specchio, il vostro cervellino preferisce il vostro riflesso comunque… è abituato così. E ci potete anche pensare intensamente, ma per piccoli particolari, per l'asimmetria tipica dell'uomo e per l'assenza di movimento, le fotografie di se, sembrano sempre, sempre, sempre.... "diverse dalla realtà".   
Potrà sembrare stupido, ma è fondamentale questo accostamento psicologico, con le foto a scopo commerciale di ritrattri. Difronte ad uno scatto frontale di studio, metti MissX che è venuta da te chiedendoti il suo primo book fotografico per fare da modella del ProfumoY… Aggiungiamoci gli effetti dei vari obiettivi, la luce, le ombre… e Voillà le risposte ricevute oscilleranno dal "uh sei davvero un fotografo bravo/a" "carina" "non mi riconosco molto" "mammaria che strano effetto vedermi in foto….bella però è! bello scatto!" "odio sono io quella?".
E tu fotografo sei li che pensi…. "Pazza….guarda che dof….guarda che ombre tenui….guarda che riflesso negli occhi….che texture… che luci….pazza come fa a non piacersi!?!??!"
Certe volte è sconcertante… ve lo garantisco...
E' chiaro che l'occhio con il tempo si adatta anche a questa nuova forma di se, credo che basti qualche minuto davanti alle proprie foto per accettarsi.  Poi ci sono le videochiamate, gli autoscatti…le compattine… I filmati su youtube…Oramai il mondo è così pieno di fotografie e video facili da fare e vedere di continuo, che non puoi non abituarti a vedere il tuo volto da un'altro punto di vista anzichè riflesso come in uno specchio. Ma non siamo simmetrici, e siamo cresciuti vedendoci allo specchio tantissime volte. La prima consapevolezza di "quella sono io" l'abbiamo vista muoversi dentro uno specchio… e questo rimarrà sempre radicato al primo impatto con una foto di se. Una sorta di Imprinting di se stessi.
Esiste un modo per raggirare questa reazione psicologica in fotografia, evitarsi feedback negativi e rendere le proprie modelle felici e contente. Un giochino un pò infimo da fare alle persone secondo me, che però viene comunque usato da alcuni fotografi di studio e di matrimoni, per rendere più "gradevoli" gli scatti dei loro clienti. Si chiama Mirror Effect (ovviamente). 
E' un banale capovolgimento totale della foto sulla propria asse, che le rende speculari, "riflesse" per chi le guarda. Una cavolata la realizzare in digitale, un pochino più laboriosa per la pellicola. Da non confondere con il "mirror effect" dato agli oggetti fotografati per renderli come riflessi su una superficie... sono due cose diverse.
E' un effetto che non si nota facilmente, nemmeno lo stesso soggetto lo nota, se ovviamente, non ci sono riferimenti sullo sfondo che non quadrano. Come ad esempio palazzi che si scambiano di posto ecc… E' perfetto per le foto in studio, lo sfondo neutro aiuta ad ingannare l'occhio, e rendere foto riflesse, esattamente come se fossero comuni scatti.
Ho testato su me stessa con, special guest, mia madre, la reazione a questo effetto:



questo ritratto di me medesima in ogni sua bruttura, è stato modificato con l'effetto mirror. Sopra c'è lo scatto originale a qui a destra la versione a specchio, (mirrored è il titolo di un cd dei battles, non credo sia corretto come definizione....ma rende l'idea). Me li sono esposti entrambi davanti agli occhi per qualche secondo.
Avendo applicato il mirror effect io stessa, non è stato semplice, ma a mente lucida la mia scelta ricade sullo scatto n.2 anche adesso che scrivo. Riconosco istantaneamente i difetti che sono abituata a vedere ogni mattina allo specchio, riconosco la posizione dei brufoli, gli occhi, il sopracciglio spettinato la gobba del naso… e mi piace di più. Però vedendoli entrambi ed essendo fotografa, rimane comunque reale l'altro scatto.
Stessi scatti fatti poi vedere a mia madre, a distanza di un paio di minuti l'uno dall'altro, e….
Difronte al "mirrored" ha risposto: "sembri un uomo"…. (Cuore di mamma una ceppa!!!!) Mentre lo scatto originale è stato di gran lunga più apprezzato.
Ho sfruttato anche alcuni soggetti fotografati di recente per fare lo stesso test chiaramente ignari a tutt'oggi che ho capovolto le loro foto. Il risultato non cambia. Con sfondo neutro o primissimo piano, Il soggetto della foto tende a "piacersi" di più in uno scatto con effetto specchiato camuffato all'interno di altri simili ma normali. Se l'originale gli viene mostrato successivamente…. ci sarà un categorico rifiuto dello stesso. 
Fico no!? 
Riassumendo: Difronte ad una modella rognosa, usate l'effetto Mirror per salvarvi le spalle. Ma state attenti che non si accorga del trucco, altrimenti le manderete in panne il cervello, che non capirà più il tipo di riflesso che sta vedendo. (anche se non ve lo dirà mai…)
Aggiungo inoltre che questa disfunzione visiva sembra più accentuata nelle foto scattate frontalmente al soggetto. I ritratti a 3/4 o presi dal basso o dall'alto non dovrebbero dare lo stesso problema, a meno che nella casa dove è cresciuto il soggetto fotografato, non ci siano specchi a 360 gradi… 
Mi fermo qua, precisando che tutto questo post, è solo una mia personalissima, blanda teoria psico-filosoco-fotografica che ho partorito ieri nell'ora di pranzo, riflettendo sulle mie deludenti esperienze di studio. Ma l'uso delle immagini specchiate, l'ho notata spesso in giro, fra foto di studio e matrimoni. Basta conoscere i luoghi, o avere un buon occhio per i difetti comuni delle persone visti su piu' foto diverse....

CIau!

2 commenti:

  1. corretti i refusi.....

    credo....

    se ne vedete altri ditemelo!

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  2. Bello! Mi piace l'idea... In effetti anche io ho peccato qualche volta di mirroring...
    ...io non ti ho mai visto, e in entrambe le foto sei molto carina, ma mi pari più bella in originale non mirrorato... :P

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