
Ergo, ritratto = diaframma aperto, paesaggio = diaframma chiuso, ma è tutto qui ciò che c'è da sapere? E come faccio a sapere se il mio obbiettivo va bene per la foto che voglio scattare? Ok, vediamo se riusciamo a fare un po' di luce su questa storia...
La profondità di campo, esulando per un istante dalle varie regole attinenti all'iperfocale, non è una misura fissa ma bensì una proporzione in cui entrano in gioco:
- il diaframma(in formula di), ovvero il grado di apertura del nostro obbiettivo;
- la lunghezza focale(in formula lf), ovvero il tipo di obbiettivi utilizzato;
- la distanza(in formula ds) dal nostro soggetto;
- il diametro del circolo di confusione(in formula cc), ovvero quanto sarà definito il nostro scatto.
Tutti e quattro questi fattori, abbinati tra loro, ci permettono di calcolare l'effettiva "zona di fuoco" posta intorno al nostro soggetto. Ma come possiamo calcolare questa zona? come possiamo capire da quale distanza il nostro obbiettivo ci permetterà di ottenere un bel bokeh? Vediamo se riusciamo a costruirci con pochi, e soprattutto semplici, passaggi un ottimo strumento per i nostri calcoli.
Il Circolo di Confusione

[cc] = [lf] / 1000
Da ciò possiamo dedurre che su di un 18mm sarà quindi 0,018mm, mentre su di un 300mm arriverà ad essere addirittura di 0,3mm! Avendo a questo punto tutti i nostri parametri, possiamo passare alla parte più rognosa, ovvero la matematica...
Il nostro problema
Iniziamo con il darci qualche dato, giusto per vedere che tutto funzioni, nello specifico faremo finta di lavorare con un bellissimo 50mm con un f a 2.8 a 5 metri dal soggetto, ovvero il classico caso del ritratto in primo piano. Sapendo che la distanza iperfocale(in formula ip) si calcola con la formula:
[ip] = (([lf] * [lf]) / ([di] * [cc])) / 1000
possiamo così sostituire i nostri dati ed ottenere:
? = ((50mm * 50mm) / (2,8 * 0,05)) / 1000
arrivando così a sapere che la nostra è di ben 17,86!
A questo punto con altre due formulette possiamo tranquillamente calcolarci il punto prossimo(pp in formula) e quello remoto(pr in formula) della nostra nostra profondità di campo, ovvero:
[pp] = ([ip] * [ds]) / ([ip] + [ds]) e [pr] = ([ip] * [ds]) / ([ip] - [ds])
ovvero
? = (17,86 * 5) / (17,86 + 5) e ? = (17,86 * 5) / (17,86 - 5)
Dalla sottrazione di questi due punti otteniamo la nostra reale profondità di campo, ovvero in quanti metri di "fuoco" è immerso il nostro soggetto, che per i dati che abbiamo utilizzato è di ben 3,04 metri, ovvero soggetto staccato dallo sfondo ma non in modo fantastico...
...sarà il caso di avvicinarci un altro po'...
Qualche considerazione

f1,4 | f2,8 | f3,5 | f5,6 | f11 | f22 | |
18mm | 0,16m | 0,32m | 0,4m | 0,69m | 1,95m | - |
50mm | 0,06m | 0,11m | 0,14m | 0,23m | 0,46m | 1,9m |
80mm | 0,04m | 0,07m | 0,09m | 0,14m | 0,28m | 0,59m |
300mm | 0,01m | 0,02m | 0,02m | 0,04m | 0,07m | 0,15m |
Se la guardate bene potete notare come un obbiettivo 18mm impostato ad un f22 tenda ad infinito già da un metro di distanza, mentre invece un 300mm ottenga quindici centimetri scarsi da quella distanza!
Non sono un grande matematico(e credo con questo articolo di averne dato prova), per questo ho cercato di esprimere tali formule nel modo più lineare possibile, così che possiate copiarle in un bel file Excel ed usarle in modo facile e veloce, per cui forza, sperimentate!
Buona luce a tutti!
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