Caro Signore, Petr Il'ich,Davvero non so come ringraziarvi per il vostro indulgere nei confronti della mia impazienza. Conoscendo il mio profondo affetto per Voi, potrei temere lo stiate facendo solo per compiacermi, anche se apprezzo la vostra infinita gentilezza.C'è molto, molto che vorrei raccontarvi in merito al mio atteggiamento donchisciottesco nei vostri confronti, ma avrei paura di rubarvi troppo del vostro già limitato tempo. Tutto quello che posso dire, è che quest’atteggiamento, per quanto astratto esso sia, mi è caro come mai nulla prima, come il più alto tra tutti i sentimenti di cui la natura umana è capace. Così, Peter Il'ich, se vorrete, potrete chiamarmi sognatrice, o pazza se preferirete, ma vi prego di non riderne, perché sarebbe sì divertente se non fosse tale sentimento così sincero e profondamente radicato in me.Con sincero rispetto e cordiale devozione,
N. von Meck
Nadezhda von Meck a Peter Il'ich Tchaikovsky, Mosca, 15 febbraio 1877
Traduzione a cura dell'autore del post che, non conoscendo personalmente Tchaikovsky, più che al sul 170° compleanno vorrebbe dedicarlo alla sua compagna che lo sopporta tutti i giorni ;)
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